Lui sta leggendo
sulla sua poltrona e io, da incorreggibile Quälgeist
quale sono, gli faccio: “Cosa stai leggendo? Non vogliamo fare piuttosto qualcosa
insieme? Guardiamo un film?”. Lui, senza sollevare gli occhi dal libro
borbotta: “Sto leggendo”. E io: “Forse posso leggerti io qualcosa? Dai, scegliamo un libro!”. Lui,
continuando la sua lettura: “Lasciami leggere”. Io mi alzo, mi guardo intorno
in cerca di ispirazione e alla fine dico: “Allora magari scrivo qualcosa”. Lui
solleva finalmente lo sguardo dal libro ed esclama allarmato: “No, per favore,
non metterti a scrivere adesso. Sei sempre via
quando scrivi, sei nel tuo mondo e io ho l’impressione di perderti”.
È strano: ogni
volta che scrivo, invece, io ho l’impressione di ritrovarmi.
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